RELIGIONI NEL MONDO
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CONFUCIANESIMO E SOCIETÀ CINESE

Qualcuno si chiede: che cosa è rimasto di religioso in Cina dopo le persecuzioni di questi ultimi decenni e l'educazione atea di Mao? A differenza delle varie religioni minoritarie, il Confucianesimo è sopravvissuto essendo un modo di vivere più che di pregare, un'etica più che una religione. Questo popolo, di un miliardo e trecento milioni di uomini, per secoli si è mantenuto unito in forza del rispetto agli antenati e dell'obbedienza all'imperatore, ritenuto punto di convergenza e di armonia fra il cielo, la terra e gli uomini.
  • Il pensiero di Confucio
    Confucio (551 - 479 a.C.) fu un grande educatore alla vita politica, in un periodo in cui la Cina viveva rapidi rivolgimenti e rischiava di perdere le tradizioni antiche. Egli, cultore di queste ultime che chiamava "riti", raccolse attorno a sè i giovani e insegnò loro dottrine, che erano trasmissione di saggezza. Alla base del suo insegnamento non era la ricerca religiosa, ma le virtù sociali della rettitudine (yi) e dell'umanità (ren). Ogni persona, secondo lui, non doveva fare quello che si sentiva, essere in una parola spontanea. Doveva conformarsi meticolosamente ai doveri della propria posizione sociale, codificati dalla tradizione (riti), e trattare poi con umanità gli altri. Quando qualcuno chiese al maestro: "Esiste una parola secondo la quale ci si possa regolare per tutta la vita"! Il maestro rispose: "L'amore del prossimo. Ciò che non desideri per te stesso, non farlo a nessun altro".
    Attraverso queste due virtù della rettitudine e dell'umanità Confucio propose una società organica come la famiglia, nella quale tutti svolgevano la propria parte senza mai invadere il campo altrui. Le relazioni sociali da lui descritte sono sempre disuguali, in modo che uno possa decidere, con l'avvertimento però al superiore di trattare con umanità l'inferiore.
    Ma quale forza spinse i suoi contemporanei a seguirlo? Confucio si rifà all'armonia delle cose senza della quale non c'è lunga vita, benessere e felicità. Ogni famiglia nella stanza d'onore conserva le tavolette degli antenati, luogo questo in cui risiede il loro spirito. Ora ogni membro della famiglia con il suo comportamento saggio può accrescere i meriti degli antenati o con il suo comportamento sconsiderato sperperare questa preziosa eredità, che si traduce, come si è detto, in successo e benessere.


  • Le leggi e i funzionari
    Con il trascorrere degli anni ci si accorse che non tutti si comportavano bene. Dopo Confucio vennero altri, tutti della cosiddetta "scuola dei letterati", i quali dissero che solo coloro che studiavano erano buoni ed avevano il diritto-dovere di indirizzare l'umanità verso il cammino della virtù. Xunzi (1130 - 1200 a.C.) affermò che a questi uomini competeva fare leggi e regolamenti ed imporli a tutti. Si avviò così in Cina un governo centralizzato, retto sempre in ultima istanza dall'imperatore, ma amministrato da funzionari selezionati per merito in base ad esami rigorosi, che garantivano cultura e adesione all'ideologia dominante. Questi letterati, fino all'inizio del nostro secolo, monopolizzarono la cultura e costituirono l'amministrazione centrale e periferica della Cina. Il Partito comunista cinese non potè non servirsi di questa burocrazia formata nelle Università confuciane, anche se fu da essa condizionato, cosicchè la rivoluzione culturale (1966 - 1969) fu diretta soprattutto contro la burocrazia confuciana, che impediva l'attuazione piena dell'ideologia marxista.


  • Anima religiosa
    Il Confucianesimo, come abbiamo detto, è una morale più che una religione. Dai libri confuciani appare come Confucio non si sia mai interessato di questioni soprannaturali, che trascendevano l'esperienza umana. L'uomo per lui non ha bisogno di salvezza: può realizzare se stesso solo nella società ed ha come compito principale svolgere bene il compito affidatogli.
    C'è però sullo sfondo la ricerca di un'"armonia" che supera l'uomo e che giustifica l'etica confuciana. Come il cielo e la terra senza armonia si trasformano in una catastrofica distruzione, così la società per reggersi deve essere armonica nelle relazioni fra imperatore e suddito, fra padre e figlio, fra marito e moglie, fra fratello maggiore e fratello minore, fra amico e amica.
    Quello che è importante è l'interdipendenza fra queste armonie, quella terrestre, quella umana e quella celeste. Dall'una dipendono le altre. L'imperatore, punto di innesto di esse, si recava perciò con il seguito ogni anno al Tempio del Cielo di Pechino, quasi ad immergersi nell'armonia celeste per svolgere il suo compito.
    Ecco perchè il Confucianesimo ha chiari risvolti religiosi, in quanto attinge da un Assoluto (armonia) la forza, il riferimento e il modello.


  • Dialogo aperto
    A differenza di altre religioni, il Confucianesimo non pone ostacoli al dialogo religioso, anche se giudica le proposte religiose sempre a partire dalla propria concezione etica. I cinesi infatti molte volte sono confuciani e buddhisti insieme, proprio perchè per loro la religione può rafforzare o corrodere la loro concezione etica e di conseguenza a seconda di questo accettata o rifiutata.
    Le difficoltà sono di altro genere. Il cristianesimo, pur arrivato in Cina nel secolo XVI, si è diffuso qualche secolo dopo con il colonialismo e di conseguenza appare agli occhi di molti come religione straniera. In questo senso si spiega l'avversione attuale del governo cinese nei confronti dei cattolici legati a Roma e l'accondiscendenza invece nei confronti del clero patriottico, che ha aderito al governo.
    Di questo popolo numeroso, oppresso da recenti periodi di persecuzione religiosa, non possiamo disinteressarci e per questo è necessario sentirlo vicino e incominciare a conoscerlo nella sua cultura e nel suo modo di sentire religioso.
(G. Dal Ferro)